• Pubblicata il
  • Autore: Debora
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Pomeriggio al mare - Pistoia Trasgressiva

Un pomeriggio dall'aria mite, nonostante la stagione. Decido di fare una passeggiata al mare. Adoro il mare d'inverno: l'odore della salsedine, il rumore della risacca ed un silenzio quasi innaturale. Raggiungo la costa in poco meno di mezz'ora e trovo un angolo di spiaggia libera assolutamente isolato. Mi sono portata un asciugamano ed un buon libro, così mi sdraio ed inizio a leggere. Il libro, acquistato casualmente in un banchetto dell'usato poco prima, si intitola "Il macellaio". Non ne ho mai sentito parlare, ma è breve ed inizio a leggerlo incuriosita da cosa l'autrice possa scrivere di un macellaio, soprattutto perché ho una passionaccia davvero forte per il mio, un robusto, peloso uomo sulla sessantina che mi guarda sempre fisso sulle tette (decisamente abbondanti) e muove la lingua in modo estremamente volgare, quando tocca a me farmi servire. Ho idea che voglia farmi ben altri servizi e la cosa non mi dispiacerebbe affatto ... A dire il vero lo desidero molto, nonostante la vita sessuale con il mio fidanzato sia tutt'altro che monotona, visto che mi appaga molto in molti modi!
Inizio a leggere ed in breve mi rendo conto che si tratta di un romanzo erotico che ha per protagonista un macellaio davvero simile al mio ...
Comincio a sentirmi eccitata. Mi bagno la fica. Il sole mi scalda. Mi guardo attorno. Nessuno. Mi tolgo la giacca; slaccio la camicetta in modo da sentire l'aria entrare nella scollatura e farmi rabbrividire. Alla fine, eccitata per il bel libro, inizio a toccarmi la fica. Dapprima attraverso la gonna, poi, alzandola ed infilando le dita sotto il perizoma. Infine mi sfilo il perizoma e lascio che l'aria solletichi ed accarezzi la mia fica da sotto la gonna che, nel frattempo, ho tiratu su fin quasi all'inguine. Smetto di toccarmi e mi sdraio, lasciando le gambe leggermente aperte e la fica all'aria. Mi piace quella sensazione; prolunga il piacere. Non mi avvedo, però, di una coppia di ragazzotti sui vent'anni (decisamente più piccoli di me), che sono sopraggiunti e si sono fermati a guardarmi tra le gambe, ridacchiando tra loro e toccandoselo.
Mi metto a sedere coprendomi. Si avvicinano e mi dicono che è un peccato se mi copro, perché ho una bella fica. Ridono di nuovo. Mi sembrano eccitati e timidi allo stesso tempo. Mi intenerisco molto a vederli e, nonostante mi piacciano gli uomini fatti e molto autoritari, decido che posso farli godere. Del resto sono molto eccitata. Senza dire niente, dunque, mi alzo nuovamente la gonna, questa volta scoprendo completamente la mia bella fica rasata e morbida. I due si lanciano in esclamazioni goduriosee e si slacciano i jeans tirando fuori due cazzi di notevoli dimensioni belli in tiro. Il primo si inginocchia e me lo dà in bocca. L'altro me lo passa sulle tette. Poco dopo mi ritrovo a quattro zampe con uno dei due nella fica e l'altro nella bocca. Nonostante l'età ci sanno fare, ma sono troppo delicati, per i miei gusti. Amo essere presa da uomini che mi facciano sentire completamente in loro dominio. Assecondo la loro foia, che è grande. Vengo due volte con il cazzo nella fica ed una volta con il cazzo in culo di quello che ho spompinato per bene. I due mi sborrano entrambi in bocca. Bevo volentieri. Hanno un buon sapore. Ridono ancora tra di loro, come se non ci fossi. Mi salutano dicendo che sono una vera troia e che è stato un piacere conoscermi. Mi sdraio di nuovo. Poco dopo, però, tornano.
"Ehi troia!" urlano.
Li guardo. Con loro c'è anche un uomo più grande, corpulento, barba incolta, faccia poco raccomandabile. Il mio tipo.
"C'è qui il nostro amico che vorrebbe conoscerti"
Si avvicinano. Li attendo incuriosita e nuovamente infoiata.
"Allora, sei tu la troia che si è scopata questi due sbarbatelli?"
"A quanto pare" rispondo.
"Che ne dici di provare un uomo vero?"
"Tu?2 oso dire, provocandolo.
Mi prende per i capelli e mi rivolta la testa in alto: "Hai dubbi?" mi chiede con faccia durissima.
"N-no" rispondo eccitata al massimo.
"Bene, allora spogliati completamente. Non mi piacciono le troie vestite"
Eseguo.
I due ragazzotti si danno di gomito e ridono.
L'uomo si cala i pantaloni e le mutande e tira fuori un uccello di grandi dimensioni che odorava di piscio.
Me lo sbatte in bocca.
Succhio avidamente. Mi piace il suo sapore forte.
Sfila il cazzo dalla bocca e mi ordina di mettermi in piedi a novanta gradi. Mi alzo. Sono completamente nuda. Mi metto a novanta gradi. Le mie grosse tette pendono. Lui si sfila la cinghia dei pantaloni e mi scudiscia per una decina di volte sulle natiche. Goso come una cagnolina in calore. Mi piace essere presa con un po' di forza.
"Ahi" dico eccitata
"Non lamentarti, troia. So che stai godendo. Ti sento. Ti piace essere frustata, eh? Lo so, lo so ... quelle come te le so prendere io"
Giù un altro colpo.
Quando finalmente mi ha fatto il culo completamente rosso, mi allarga le natiche e mi infila il suo cazzo enorme nella fica, sbattendomi violentemente. Vengo quasi subito. Lo sente e si sfila.
"Ma guarda 'sta cagna in calore: sta godendo ancora. Vediamo se gode anche così" ed appena detto ciò mi infila tutto il cazzo nel culo, in una botta sola, facendomi urlare di dolore. Grande così non l'ho preso mai. Il culo, fortunatamente, è largo per averlo dato ad uno dei due ragazzotti poco prima, ma niente in paragone a quello che ho dentro adesso. Si muove alla grande. Mi sbatte forte. Nel frattempo mi tortura i seni. Vengo ancora. Si lamenta del mio eccessivo godere. Schiaffeggia i seni che si muovono e ciondolano sotto le sue sberle sonore. I due ragazzotti sono davanti a me, nuovamente eccitati. Si tirano fuori i cazzi e lui ordina loro di mettermeli in bocca. Li succhio a turno ed insieme mentre l'altro mi sfonda il culo. Infine mi sborra nell'intestino, si toglie e lascia spazio ai due che, a loro volta, mi penetrano nel culo e mi riempiono di sborra. Colo succo bianco dappertutto. Ho le gambe rigate di sperma. I due ragazzotti, soddisfatti, si rivestono. L'uomo resta ancora col cazzo di fuori di fronte a me, insultandomi perché sono una lurida cagna piena di sborra.
Poco dopo il cazzo gli si ammoscia definitivamente e gli viene stimolo di urinare.
"Sdraiati, porca, ed apri bene la bocca che stai per avere l'onore di bere il mio piscio"
Eseguo l'ordine. Mi sdraio; apro la bocca e sento colarmi dentro una cascata di urina bollente e puzzolente. Tento di ingoiare, ma molta cade lungo la mia faccia sul telo.
Finito di urinare, il tipo mi molla due ceffoni in viso per non aver bevuto tutto e mi schiaffa il cazzo in bocca affinché lo ripulisca avidamente. Lo faccio, per bene. E' soddisfatto. Si riveste e si allontana, dicendomi che sono una latrina ambulante e che se di lì a poco avesse avuto anche lo stimolo di cacare avrebbe saputo dove farlo.
Mi asciugo alla meno peggio con la parte pulita del telo e mi rivesto. Mi sento piena di sborra e la cosa mi piace molto; tuttavia non apprezzo il sapore di urina in bocca. Quindi mi avvicino al mare per sciacquarmi la bocca. Quindi riprendo il telo ed il libro e torno verso la macchina, verso casa. Quel libro mi ha portato fortuna: mi sono fatta una grandissima scopata con un uomo meraviglioso e con due ben funzionanti ragazzi. Posso ritenermi soddisfatta. Vado a casa a docciarmi in attesa di vedere il mio fidanzato a cena. Lui non sa delle mie scappatelle, ovviamente, ma non si lamenta mai di trovarmi ben larga in tutti i buchi. Credete che l'abbia capito che ogni tanto mi faccio scopare da qualcun'altro? In ogni caso la voglia del mio macellaio è aumentata e prima o poi ...

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24/04/2012 12:55

massimi

Ciao io sono un casaro di Lecce, mastino cazzuto e vero porco. msn : lukies@hotmail.it

13/01/2011 19:49

dario

si capisce benissimo che a scrivere è un uomo,una donna non scrive così...termini,modi di dire,di raccontare...dai..sei ridicolo..

12/01/2011 19:16

dartagnan

bella storia,piacerebbe anche a me farti un bel servizietto ammesso che quello che hai scritto sia vero.

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