• Pubblicata il
  • Autore: Omero
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Io e mia cugina - Pistoia Trasgressiva

Il mio nome è Omero, mio padre professore di Lettere mi ha regalato questo nome, che fin da ragazzo è stato il mio cruccio. Non avevo molti amici quindi mia madre mi mandava spesso a casa di mia zia Nuccia visto che lei lavorava fino a tardi in un ristorante, l'unica mia compagna di studio e giochi era mia cugina Graziella di alcuni mesi più grande di me, passammo tutta l'infanzia assieme fino a che non giungemmo agli esami di maturità, e una volta promossi decidemmo di isciverci alla Facoltà di Economia e Commercio a Verona.
Per dividere le spese vivevamo assieme in un bilocale, siamo originari di Resia in provincia di Bolzano e non potevamo rientrare spesso a casa,economicamente eravamo al limite.
Dato l'affiatamente, il nostro rapporto era quasi quello di due amici più che di due parenti, quindi causa anche le piccole dimensioni dell'appartamento la nostra privacy era quasi nulla.
Molte volte ho visto lei nuda e viceversa ma nulla ci aveva mai fatto immaginare cosa sarebbe successo da li a pochi mesi.
Una sera al rientro da un Pub del centro leggermente brilli ci siamo distesi sul letto che abitualmente occupavamo assieme, ma vuoi per i fumi dell'alcool, vuoi per una voglia repressa di entrambi, iniziammo a scambiarci delle effusioni un pochino più osè del solito.
Immediatamente però presi da un sorta di vergogna mista a pudore, decidemmo di smettere e promettemmo di dimenticare tutto.
Ma ormai il vaso di pandora era stato rotto e i nostri corpi durante la notte si avvicinarono morbosamente.
Al mattino ci svegliammo al suono di campana della chiesa vicina e ci accorgemmo che eravamo teneramente abbracciati uno all'altra, bastò uno sguardo e subito iniziammo a baciarci, io ero forse il più audace visto che presi l'iniziativa e iniziai a toccarle delicatemente la sua fichetta, mi accorsi immediatamente che era bagnatissima e eccitata, anch'io non scherzavo il mio pene era eretto e fuoriusciva dallo slip, accortasi di questo Graziella iniziò a toccarlo sempre con più insistenza, la cosa proseguì per quasi un ora, e poi con oramai l'eccitamento di entrambi al massimo iniziammo un bellessimo rapporto sessuale, eravamo inebriati ansimanti tremolanti e l'orgasmo per entrambi fu quasi simultaneo, esausti ci siamo distesi sul letto per riprendere fiato ma...... il meglio doveva ancora avvenire, da li a poco lei inizio a stuzzicarmi toccandomi il pene con il suo piedino e ridendo mi disse cosa ne avrebbero pensato i nostri genitori se fossero venuti a saperlo, io dissi non mi importa cosa penserebbero, lo rifarei ancora e ancora perchè solo oggi ho capito che ti amo, e iniziai a baciarla e a fare l'amore ancora una volta, continuammo fino a quasi mezzogiorno tra orgasmi e rapporti di ogni tipo, dall'orale all'anale per poi tornare a quello tradizionale.
Ci addormentammo, così nudi e abbracciati, sfiniti dalla nostra performance che si era protratta per quasi cinque ore.
Erano quasi le 6 del pomeriggio quando sentimmo suonare alla porta, erano zia Nuccia e zio Ennio, i genitori di Graziella, presi dalla nostra foga ci eravamo scordati che sarebbeo passati per uscire a cena.
Riuscimmo a ricomporci a fatica, era una fortuna abitassimo in una palazzina molto vecchia di cinque piani priva di ascensore.
La zia ci guardò tutta la sera con aria sospetta quasi avesse capito che cosa fosse successo, ma non disse nulla e tutto sembrava fosse finito in un grande spavento.
Dopo cena tornati a casa io e Graziella parlammo dell'accaduto e iniziammo a fare discorsi sempre più profondi, ma non eravamo ancora sazi dalla mattinata e iniziammo nuovamente, lei era bellissima dolce e tenere come la donna che ogni uomo desiderebbe, dolcemente ho iniziato baciando prima le sue labbra poi i suoi seni per infine scendere verso la sua dolce fichetta, lei mi chiese di mettermi sotto e iniziammo uno splendido sessantanove, eravamo in preda ad una eccitazione tale che non ci accorgemmo nemmeno che zia Nuccia era ritornata in casa, aveva le chiavi altra cosa di cui ci scordammo, e quando ci scoprì emise un urlo quasi disumano, iniziò inveendo e urlando apostrofandoci con degli epiteti irripetibili, per poi finire con una frase che ancora ricordo "pagherete in eterno per questo", poi uscì sbattendo la porta e da allora non la rivedemmo mai più e nemmeno lo zio Ennio,e la mia famiglia.
Io e Graziella viviamo insieme da allora e siamo più innamorati che mai, abbiamo una splendida famiglia, e due splendidi bambini ma i nostri cuori sono ancora turbati da quella sera, anche se il nostro amore è stato più grande di tutto e di tutti.
Grazie amore mio di esistere

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31/10/2010 12:42

Jack

Bella storia. L'unica cosa che mi fa pensare é la consanguineità, non tanto per la morale (ognuno ama chi vuole), quanto per la vicinanza genetica di entrambi. Spero non ci siano problemi con i bimbi. In bocca al lupo.

30/10/2010 20:13

Sergio

Una storia dolcissima e quasi a lieto fine- Sono contento per voi e vi auguro un monte di felicità. Per essere completa adesso dovreste cercare di riallacciare i rapporti con le vostre famiglie, sono sicuro che capiranno le vostre ragioni. Ancora complimenti ed un bacio ad entrambi.

26/10/2010 17:07

tito™

avrei desiderato una cuginetta come la tua...complimenti, avete fatto bene....

25/10/2010 11:39

Abelardo

Bravissimi !!! I bacchettoni che giudicano sono solo invidiosi perchè avrebbero voluto fare ma non ci sono riusciti , auguri di buon proseguimento e felicità Io e 3 mie cugine ci siamo amati ma per i parenti - serpenti tutto è stato interrotto ed ora ripiangiamo il passato .... ci restano i ricordi : che non è poco !

01/11/2010 09:12

SIETE GRANDI COMPLIMENTI!!! HO QUASI PIANTO LEGGENDO LA VOSTRA STORIA BELLISSIMA...

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